Telefoni che squillano nel bel mezzo della prova, senza alcuna conseguenza. Studenti che copiano liberamente da smartwatch e da altri dispositivi elettronici. Video e foto dei test circolati online e sui social prima della fine dell’esame. Chiacchiere non sanzionate tra candidati e suggerimenti agli studenti da parte delle commissioni. Persino un walkie-talkie infilato sotto una sciarpa. Sono solo alcune delle testimonianze e delle segnalazioni che stanno arrivando alle associazioni di categoria da parte di chi, il 20 novembre, ha sostenuto il primo appello per l’esame di ingresso alle facoltà di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, secondo quanto previsto dalla riforma voluta dalla ministra dell’Università, Anna Maria Bernini. E per rispondere al malcontento diffuso causato dall’operato dell’esponente di Forza Italia, è già stato acquistato il dominio berninidimettiti.it: la piattaforma per chiedere il passo indietro della ministra è pronta per andare on-line e iniziare la raccolta firme.
“Stiamo accumulando tutte le segnalazioni, numerosissime, e le show documentali che ci stanno inviando gli studenti. Se tutto questo dovesse essere confermato c’è una sola strada: annullare il check e chiedere le dimissioni della ministra Bernini”, spiega a ilfattoquotidiano.it Alessandro Dimitrio, medico e responsabile dell’associazione NumeroGiusto. Insieme advert Anaao Giovani, l’Associazione Liberi Specializzandi, Giovani medici per l’Italia e al Comitato Domani in Salute, da anni si battono per rivendicare una corretta programmazione degli accessi a Medicina e per la difesa del Servizio sanitario nazionale. “Chiediamo l’apertura immediata di un’indagine, su tutte le sedi d’esame. Siamo già in contatto con i gruppi parlamentari per interrogare la ministra su quanto accaduto e depositare le segnalazioni”, spiega Dimitrio. Un “susseguirsi di errori e disorganizzazione” è denunciato anche dall’Unione degli Universitari, che parla di “decine di segnalazioni di irregolarità, circolate on-line e attraverso canali privati” e annuncia: “Siamo pronti a un ricorso collettivo che chieda per tutti l’ingresso in sovrannumero e nella prima sede. Il numero chiuso va abolito, non reinventato peggio”.
Le associazioni di categoria, sostenuti dai partiti di opposizione, hanno avviato un’azione istituzionale per chiedere che Bernini riferisca alle Camere riguardo agli episodi avvenuti durante il check. “Siamo in contatto con Simona Malpezzi e Irene Manzi del Partito Democratico, e con Marianna Ricciardi del Movimento 5 Stelle. Entro martedì verrà depositata l’interrogazione parlamentare. Mentre la piattaforma berninidimettiti.it sarà operativa a breve”. Il dominio è stato già acquistato e presto sarà on-line. Si tratta di un collettore nato con l’obiettivo di tenere insieme tutte le istanze del mondo universitario e della ricerca contro la ministra. Oltre a raccogliere le firme per chiedere le dimissioni di Bernini, il sito permette di scaricare materiale per fare volantinaggio nelle università, da attaccare nelle bacheche e da condividere sui social. “Vogliamo mettere la ministra di fronte a tutte le inadeguatezze della sua gestione, non solo questa assurda riforma del check d’ingresso a medicina”, spiega Dimitrio.
Il ministero, dal canto suo, fa sapere ufficiosamente che sta lavorando con gli atenei per individuare i responsabili delle irregolarità, per ripristinare “il pieno rispetto delle process previste, incluso l’annullamento della loro prova, come prevede il regolamento”. Ma a giudicare dalla quantità di materiale raccolto dalle associazioni di categoria, sembra difficile che il ministero raggiunga tutti i candidati che hanno commesso irregolarità. “Il problema è troppo ampio – commenta ancora il responsabile di NumeroGiusto – La soluzione migliore, per salvaguardare la correttezza della procedura di selezione, è quella di annullare l’intera prova, per tutti”. Fatto che sancirebbe un eclatante fallimento per Bernini. “Questa riforma non funziona, non solo per come è pensato il check. È da mesi che evidenziamo le criticità. Con il primo esame abbiamo solo raggiunto il culmine”, conclude Dimitrio.













